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Disturbi Dissociativi 

 

 

Caratteristica essenziale dei Disturbi Dissociativi è la sconnessione delle funzioni, solitamente integrate, della coscienza, della memoria, della identità o della percezione. Le alterazioni possono essere improvvise o graduali, transitorie o croniche.

 

# Amnesia Dissociativa 
La manifestazione essenziale della Amnesia Dissociativa è l’incapacità di ricordare importanti notizie personali, di solito di origine traumatica e/o stressogena. Un criterio che giustificata la diagnosi del disturbo è che il ricordo dimenticato  è troppo esteso per essere spiegato come una normale tendenza a dimenticare. L'amnesia dissociativa comporta una deficit reversibile della memoria, in cui i ricordi personali non possono essere recuperati in forma verbale e comunque se temporaneamente recuperati, non possono essere interamente trattenuti nella coscienza. Tale disturbo più comunemente si presenta come una lacuna, o una serie di lacune, riportate retrospettivamente, nella rievocazione episodica di alcune esperienze, fatti di vita, generalmente aventi un carattere traumatico. Alcuni individui possono manifestare amnesia per episodi di auto-mutilazione, esplosioni violente di ira, oppure tentativi di suicidio, meno comunemente l’Amnesia Dissociativa si presenta come un episodio florido con esordio improvviso. Questa forma acuta si manifesta più facilmente in tempo di guerra o come conseguenza di catastrofi naturali o di altre forme di grave trauma.

Esistono diversi sottocategorie di Amnesia Dissociativa:
1) amnesia circoscritta - non si ha la capacità di rievocare eventi che si sono verificati durante un periodo circoscritto di tempo, esempio le prime ore susseguenti a un evento gravemente disturbante, traumatico;. 
2) amnesia selettiva -  si ricordano alcuni, ma non tutti, degli eventi riguardanti un periodo circoscritto di tempo, per esempio un militare che è stato al fronte, può ricordare solo parzialmente una serie di esperienze violente di attentati o combattimento. 
3) amnesia generalizzata -  il soggetto affetto da questo raro disturbo di solito si presenta alla Polizia, al Pronto Soccorso, o ai servizi di consulenza degli Ospedali Generali manifestando tutto il suo disorientamento riguardo la capacità di ricordare gli episodi di tutta la sua vita.
4) amnesia continuativa -  viene definita come l’incapacità di rievocare gli eventi da un certo momento in poi, incluso il presente. 
5) amnesia sistematizzata - corrisponde alla perdita di memoria per certe categorie di informazioni, come i ricordi riguardanti la propria famiglia oppure una particolare persona.
I soggetti che presentano questi ultimi 3 tipi di Amnesia Dissociativa potrebbero in realtà ricevere la diagnosi di una forma più complessa di Disturbo Dissociativo (per es. il Disturbo Dissociativo dell’Identità). 

 

# Fuga Dissociativa 
la fuga dissociativa si manifesta attraverso un allontanamento inaspettato e improvviso dai luoghi in cui la persona risiede abitualmente, accompagnato dall'incapacità di ricordare il proprio passato; in questo disturbo la perdita di memoria risulta dunque più estesa rispetto al precedente. Il soggetto presenta confusione circa la propria identità, e può assumerne una nuova, iniziando una vera e propria nuova esistenza, dotata di caratteristiche proprie (un nome diverso, un diverso impiego, differenti contatti sociali e così via). Gli altri criteri diagnostici sono gli stessi dell'amnesia dissociativa. Gli episodi di fuga dissociativa si manifestano generalmente in seguito ad un episodio traumatico o stressante; essi possono avere una durata variabile, passando da uno spostamento temporalmente e geograficamente limitato ad un allontanamento più consistente (ed è questo il caso in cui viene assunta una nuova identità). Il recupero di memoria è in genere completo, benché i suoi tempi siano ampiamente variabili, ma permane l'incapacità del soggetto di ricordare gli eventi accaduti durante la fuga.

 

# Disturbo Dissociativo dell’Identità
Nel disturbo dissociativo di Identità la persona manifesta almeno due distinte identità, massimo cento, o stati di personalità del tutto indipendenti, ciascuno con propri modi costanti di percepire, relazionarsi e pensare nei confronti di se stesso e dell'ambiente. Essi emergono e si manifestano assumendo ricorrentemente il controllo della persona in tempi diversi, e spesso accade che un'identità non abbia memoria dell'altra, non sia quindi cosciente dell'esistenza dell'altra e non ne possa serbare alcun ricordo. L'identità primaria, come le altre identità secondarie, sono consapevoli però di avere delle lacune nella memoria e talvolta hanno un sentore le une delle altre. Solitamente le varie personalità sono molto diverse l'una dall'altra, anche opposte, arrivando ad essere destrimane o mancine, o ad avere differenti allergie. 
Il disturbo esordisce nell'infanzia, ma generalmente viene diagnosticato soltanto nell'adolescenza; esso è più pervasivo degli altri disturbi dissociativi e spesso assume la forma di cronicità, precludendo la possibilità di un recupero completo.

 

# Disturbo di Depersonalizzazione 
Le manifestazioni essenziali del Disturbo di Depersonalizzazione sono che la persona presenta una grave alterazione della percezione o dell'esperienza di sé: con questo disturbo si intende un'esperienza ricorrente di sentirsi estraneo, osservatore esterno dei propri processi mentali o del proprio corpo. Queste esperienze causano disagio significativo e menomazione dell'esistenza; può succedere che la persona si percepisca come un meccanismo, come se lei stessa e gli altri fossero degli automi, oppure può avere l'impressione di vivere in sogno, al di fuori della realtà quotidiana. L'esame di realtà (vedi glossario) rimane comunque intatto, cosa che non si verifica nel caso dei soggetti schizofrenici, i quali vivono queste esperienze con maggiore intensità e nella più assoluta completezza. La peculiarità di questo disturbo rispetto agli altri dissociativi è l'assenza di un'amnesia.

 

# Fuga dissociativa
 La fuga dissociativa si manifesta attraverso un allontanamento inaspettato e improvviso dai luoghi in cui la persona risiede abitualmente, accompagnato dall'incapacità di ricordare il proprio passato; in questo disturbo la perdita di memoria risulta dunque più estesa rispetto al precedente. Il soggetto presenta confusione circa la propria identità, e può assumerne una nuova, iniziando una vera e propria nuova esistenza, dotata di caratteristiche proprie (un nome diverso, un diverso impiego, differenti contatti sociali e così via). Gli altri criteri diagnostici sono gli stessi dell'amnesia dissociativa. Gli episodi di fuga dissociativa si manifestano generalmente in seguito ad un episodio traumatico o stressante; essi possono avere una durata variabile, passando da uno spostamento temporalmente e geograficamente limitato ad un allontanamento più consistente (ed è questo il caso in cui viene assunta una nuova identità). Il recupero di memoria è in genere completo, benché i suoi tempi siano ampiamente variabili, ma permane l'incapacità del soggetto di ricordare gli eventi accaduti durante la fuga.

 

 

 

 

 

 

 

Teoria della Dissociazione Strutturale Primaria  di Onno Van Der Hart (2006)

La Teoria della Dissociazione Strutturale di Van der Hart, Nijenhuis, Steele (2006) spiega la dissociazione come una abnorme barriera mentale tra gli stati dell’Io che non godranno più di un accesso simultaneo alla coscienza e alla memoria. La barriera dissociativa separa la parte della personalità ben adattata (ANP) da una o più parti “fissate” nel passato e legate ad emozioni correlate al trauma (EP).

 

 

 

 

 

 

 

La parte integra (ANP) viene ossessionata da continue intrusioni di memorie traumatiche (EP) e ha una funzione chiaramente difensiva per l'individuo perchè gli permette di funzionare in maniera 'apparentemente normale' nella propria quotidianità. La gravità nella dissociazione è data dal grado di complessità e di emancipazione delle parti della personalità (Van DerHart et al. 2011, 36).

Questa divisione all’interno della personalità tra ANP ed EP è molto importante per i differenti gradi di dissociazione strutturale perchè sono proprio loro che determinano le differenze a livello diagnostico tra dissociazione strutturale primaria, secondaria e terziaria  della personalità.

 

©Valenti Patrizia

Onno

Van Der Hart

Studioso olandese

nel campo della Psicotraumatologia

Van Der Hart insegna Psicologia dei traumi cronici presso il dipartimento di Psicologia Clinica dell’Università di Utrecht, in Olanda. È psicologo e psicoterapeuta presso il Sinai Center for Mental Healt di Amsterdam e Past President dell’International Society for Traumatic Stress Studies (ISTSS). Insieme ai suoi collaboratori e ricercatori, ha coniato il termine di 'Dissociazione Strutturale della Personalità', integrandola con gli studi della 'Psicologia dell’Azione' di Janet.

ANP

Apparently Normal Personality

(Personalità Apparentemente Normale)

 

EP

Emotional Personality 

(Personalità Emotiva)

 

DISSOCIAZIONE PRIMARIA: 1 ANP e 1 EP

 

DISSOCIAZIONE SECONDARIA: 1 ANP e 2 + EP

 

DISSOCIAZIONE TERZIARIA: 2 ANP e 2 + EP

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