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Il Trauma Psicologico

Che cos'è?

Il trauma viene definito come

l’esperienza soggettiva di eventi oggettivi

 

ponendo in tal modo l’accento sulla persona e sulla sua capacità di esperire e far fronte all’evento oggettivamente traumatico.

Per 'eventi oggettivi' s'intendono quindi esperienze che mettono a rischio la vita e la sopravvivenza della persona (o di un gruppo di persone). Possono essere catastrofi naturali (alluvioni, terremoti, tornado), catastrofi umane (guerre), esperienze vissute come estremamente violente per la propria incolumità fisica (violenza e aggressioni fisiche/psicologiche, stupri, maltrattamenti, rapimenti), lutti traumatici, incidenti tradali,  rapine, separazioni traumatiche (emograzioni, esili).

 

L'evento traumatico si inserisce con una modalità irruente e del tutto imprevedibile nella vita della persona lasciando una ferita, un segno indelebile e generando una spaccatura temporale, in cui esiste un funzionamento dell'individuo prima e dopo l'esperienza traumatica stessa (Van der Hart, Nijenhuis, Steele; 2011). Premettendo che l'uomo ha una naturale tendenza ad integrare le informazioni derivanti dall’ambiente interno ed esterno per poi produrre un senso unitario e coeso di continuità fisica e psichica ('personalità'), è allora importante sottolineare la funzione distruttiva che il trauma porta con sè; esso determina un'altra “spaccatura”, non solo a livello temporale, ma anche nel sistema d’integrazione delle informazioni (emotive, cognitive e mnestiche), impedendone la normale organizzazione dell’esperienza e generando un senso di paura, di sfiducia, di perdita di controllo.

 

La suddetta funzione si riversa pertanto a livello del Sé (distruggendone il valore positivo), delle aspettative che la vittima ha circa la sicurezza ed il significato del mondo e del senso del legame tra individuo e comunità di appartenenza (creando un danno nella fiducia).

 

Si verifica un vero e proprio sconvolgimento delle Funzioni (Mentali Superiori) che normalmente regolano il funzionamento dell'individuo, più in particolare si verificano 3 tipi di deficit ((Van der Hart, Nijenhuis, Steele; 2006):

- deficit della Sintesi Personale, ovvero la capacità in inglobare nel proprio sè ogni elemento derivante dalla propria esperienza;

- deficit della Funzione della Realtà, ovvero la capacità di creare un senso coerente di Sè e della realtà circostante;

- deficit della Funzione di Presentificazione, ovvero la capacità di rimanere ancorato al presente, distiguendo chiaramente il passato dal presente dal futuro.

 

Ma non solo.

 

L’esposizione ad un evento traumatico determina nell’individuo un’attivazione neurovegetativa [1] che dà origine un elevato stato di allarme con conseguente alterazione dello stato di coscienza dell’individuo e reazioni sintomatiche tipiche dei disturbi post traumatici:

- sintomi intrusivi (Attacco) appartengono al registro Ossessivo. L’evento viene rivissuto in maniera ossessiva in diversi modi, quali il sogno, ricordi traumatici, flashback e le messe in atto;

 

- sintomi di evitamento (Fuga) che appartengono al registro Fobico. Diversi sono i tentativi messi in atto per evitare di pensieri, luoghi o persone che possono essere ricollegabili all’esperienza traumatica; tra questi, comportamenti restrittivi e alterazioni dello stato della coscienza (ottundimento) o stati dissociativi della coscienza.

 

- sintomi di allarme (Iper-arousal), che appartengono al registro Ansioso. L’individuo esprime risposte esagerate di allarme o grandi difficoltà nella quotidianità presentando disturbi somatici, digestivi, del sonno, della memoria, del sistema immunitario e talvolta blocchi della crescita.

[1] Stress intensi e prolungati compromettono la funzionalità dell’ippocampo (codifica dei ricordi espliciti), ma non dell’amigdala (registrazione di emozioni implicite); non potendo quindi essere organizzate a livello simbolico, le esperienze traumatiche vengono immagazzinate come sensazioni viscerali, immagini visive e reazioni emozionali, non legate a specifici ricordi. (Janet)

'Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari'

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